La bonifica dei serbatoi è un intervento tecnico di grande importanza per la sicurezza e la protezione dell’ambiente. I serbatoi di gasolio, soprattutto quelli interrati o datati, possono rappresentare un rischio ambientale se non gestiti correttamente. Perdite, infiltrazioni e contaminazioni del suolo o delle falde acquifere sono eventi che, oltre a compromettere l’ambiente, possono generare pesanti responsabilità civili e penali per i proprietari.
In Italia, la disciplina che regola la gestione dei rifiuti, la prevenzione dell’inquinamento e le procedure di bonifica è il Decreto Legislativo 152/2006, noto come Testo Unico Ambientale. Questo decreto definisce in modo chiaro le responsabilità, gli obblighi e le modalità operative per chi possiede o gestisce serbatoi di carburante.
Il D.Lgs. 152/2006: il quadro normativo di riferimento
Il D.Lgs. 152/2006 rappresenta la base normativa per tutte le attività di tutela ambientale in Italia. È suddiviso in varie parti, ciascuna dedicata a un ambito specifico: gestione dei rifiuti, difesa del suolo, risorse idriche e bonifiche dei siti contaminati.
Per quanto riguarda i serbatoi di gasolio, la parte più rilevante è quella che disciplina la bonifica dei siti contaminati (Titolo V, Parte IV del decreto). In essa si stabilisce che, in caso di contaminazione del suolo o della falda, il responsabile dell’inquinamento deve provvedere alla messa in sicurezza e bonifica del sito, seguendo procedure certificate e approvate dalle autorità competenti.
In pratica, il decreto impone una serie di obblighi precisi:
- Verificare periodicamente lo stato dei serbatoi.
- Segnalare eventuali perdite o anomalie.
- Eseguire interventi di bonifica cisterne gasolio preventiva o d’emergenza in caso di rischio di contaminazione.
- Affidarsi esclusivamente a ditte autorizzate e iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali.
Quando è obbligatoria la bonifica di un serbatoio
La bonifica di un serbatoio di gasolio diventa obbligatoria in diversi casi. Se il serbatoio è in disuso, deteriorato o non rispetta più le norme di sicurezza, deve essere messo fuori servizio e bonificato. Lo stesso vale se vengono rilevate perdite o tracce di contaminazione del terreno.
Il D.Lgs. 152/2006 prevede che il proprietario o gestore sia tenuto a:
- Comunicare tempestivamente l’evento agli enti competenti (Comune, ARPA, Regione).
- Adottare misure immediate di messa in sicurezza d’emergenza, come il contenimento delle perdite.
- Procedere con la caratterizzazione ambientale e la successiva bonifica del sito, seguendo un piano approvato.
La mancata attuazione di queste misure può comportare sanzioni elevate e persino procedimenti penali, poiché l’inquinamento ambientale è considerato un reato ai sensi del Codice Penale ambientale (art. 452-bis e seguenti).
Le fasi di una bonifica secondo il decreto
In base al D.Lgs. 152/2006, la bonifica di un serbatoio prevede una procedura strutturata in diverse fasi:
- Svuotamento e inertizzazione del serbatoio, per eliminare i vapori infiammabili.
- Pulizia interna e rimozione dei fanghi residui, classificati come rifiuti speciali pericolosi.
- Ispezione visiva e verifica di tenuta, per valutare eventuali danni strutturali.
- Analisi del suolo e della falda, se il serbatoio è interrato, per individuare eventuali contaminazioni.
- Certificazione dell’avvenuta bonifica, con rilascio di documentazione tecnica da parte dell’impresa esecutrice.
Tutte queste operazioni devono essere tracciate e documentate. I fanghi e i liquidi aspirati vengono accompagnati da formulari di identificazione dei rifiuti (FIR), in conformità alle disposizioni sulla gestione dei rifiuti pericolosi.
Tutela ambientale e responsabilità del proprietario
Il principio cardine del D.Lgs. 152/2006 è quello del “chi inquina paga”. Questo significa che il soggetto responsabile dell’inquinamento, o comunque il proprietario dell’impianto, è tenuto a farsi carico dei costi di bonifica e del ripristino ambientale.
Oltre all’obbligo legale, la bonifica rappresenta anche un gesto di responsabilità ambientale. Un serbatoio mantenuto in buone condizioni riduce il rischio di perdite, tutela le risorse naturali e contribuisce a prevenire danni irreversibili al suolo e alle falde acquifere.
In questo senso, la bonifica dei serbatoi si inserisce pienamente nella strategia di sostenibilità ambientale promossa a livello europeo, che punta alla riduzione delle emissioni e alla protezione degli ecosistemi.
Il D.Lgs. 152/2006 non è solo un insieme di norme burocratiche, ma uno strumento concreto per garantire che ogni intervento di bonifica dei serbatoi di gasolio avvenga in modo sicuro, trasparente e rispettoso dell’ambiente.
Comprendere e rispettare queste regole significa non solo evitare sanzioni, ma anche contribuire attivamente alla tutela del territorio e delle risorse naturali. La bonifica, in questo senso, è un investimento in sicurezza, legalità e sostenibilità per il futuro.